Sono durate un paio di mesi le ricerche per ricostruire gli ultimi istanti di vita del soldato inglese Stocker H. R. richieste dal nipote Lee Craven, che aveva contattato l’Associazione Avalanche 1943 per aiutarlo in questa ricerca.
Stocker Reginald Henry nacque nel 1922 a Shirley Southampton, inquadrato nel 5° Battaglione Hampshire Regiment 128a Brigata 46a Divisione di fanteria britannica agli ordini del Generale John L. I. Hawkereworth. Tra il 6 e il 7 settembre 1943 si trovava al porto di Biserta dove con la sua unità fu imbarcato su una nave con destinazione ignota. Scoprirà che dovrà sbarcare nel golfo di Salerno solo il giorno 8.
Secondo i piani di sbarco il 5° battaglione Hampshire doveva sbarcare sul litorale di Magazzeno sulla sponda nord del fiume Asa per poi avanzare verso le colline di Pontecagnano. Facendo parte della seconda ondata di sbarco non avrebbero dovuto incontrare resistenza sulla spiaggia, perché in teoria sarebbe stata resa sicura dagli uomini del 1°/4° battaglione Hampshire che avrebbero preso terra un paio d’ore prima di loro. Ma le cose andarono diversamente!
Verso le 3:30 del 9 settembre il 5° battaglione scese nei mezzi da sbarco mentre sulla costa le artiglierie navali martellavano le spiagge dove sarebbero sbarcate le divisioni alleate. Stocker e i suoi compagni erano ancora stipati nel mezzo da sbarco che puntava la costa quando furono bersagliati dalle artiglierie tedesche sopravvissute ai bombardamenti navali. Giunti a terra verso le 4:30 del mattino si ritrovarono su una spiaggia dove regnava il caos più totale, gli uomini del 1°/4° battaglione erano ancora impegnati nei combattimenti con i tedeschi nascosti nelle trincee a ridosso della spiaggia, mortai e artiglierie martellavano la fascia costiera costringendo i soldati del 5° a doversi nascondere nelle buche. Verso le 6:00 gli ufficiali resosi conto che erano sbarcati alcune centinaia di metri più a sud del fiume Asa, diedero ordine al battaglione di mettersi in marcia e raggiungere il punto di partenza previsto dai piani. Giunti sulla spiaggia di Magazzeno gli uomini si prepararono ad avanzare verso l’interno in direzione di Pontecagnano senza incontrare alcuna resistenza.
Nel frattempo un gruppo da combattimento della 16a Divisione Panzer tedesca, agli ordini del Tenente Gustav Meierkord, formato da una compagnia di Granatieri e 3 carri armati era pronto ad affrontare le unità nemiche che si sarebbero spinte verso l’interno. Partiti dalla S.S. 18 imboccarono una delle tre strade parallele (la più diretta) che portano alla litoranea posizionando in testa alla colonna uno dei tre carri e predisponendo alle spalle i granatieri in ordine da battaglia. Dopo circa un paio d’ore imboccarono un tratto di strada costeggiato da alte mura e in lontananza riuscirono ad udire gli uomini del 5° battaglione inglese che avanzavano. Appena il carro imbocco un tratto rettilineo si trovò dinnanzi i fanti inglesi, il cannone e le mitragliatrici del carro iniziarono a sparare ferendo e uccidendo tutti quelli che non riuscirono a scavalcare le alte mura ai lati della strada. Sprovvisti di armi anticarro gli inglesi cercarono scampo dei terreni coltivati che si estendevano ai lati della strada, ma ritrovatisi circondati dai granatieri tedeschi non ebbero altra scelta se non quella di arrendersi. Il carro armato continuò la sua avanzata fino a poche centinaia di metri dalla costa schiacciando sotto i propri cingoli i morti e i feriti che non erano riusciti a scappare. Dopo poco ricevette l’ordine di ritirarsi perché alcune unità di artiglieria appena sbarcate lo avevano preso di mira.
In quel massacro persero la vita 40 militari inglesi, tra cui il soldato Stocker, altri 300 furono fatti prigionieri ed un numero imprecisato rimasero feriti. Gli Hampshire caduti in quel luogo oggi chiamato Hampshire Lane (Sentiero degli Hampshire) riposano nel cimitero di guerra inglese di Montecorvino, e al III corpo fila C posto 29 è sepolto il soldato 21enne Stocker Henry Reginald caduto a Magazzeno il 9 settembre 1943.